Regolazione dell’espressione dei fusogeni MYMK e MYMX per caratterizzarne il ruolo nella patogenesi della distrofia muscolare congenita da deficit di merosina

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Mymk e Mymx sono proteine presenti nelle cellule muscolari che svolgono un ruolo cruciale nell'aiutare le cellule precursori muscolari, chiamate mioblasti, a fondersi tra loro per formare fibre muscolari mature. Normalmente, queste proteine sono attive solo nelle cellule staminali muscolari e vengono "spente" nelle fibre muscolari adulte. Tuttavia, in alcune malattie muscolari, come la distrofia muscolare, è stato osservato che queste proteine sono alterate nelle cellule precursori muscolari e rimangono attive nelle fibre muscolari mature, portando ad una scarsa rigenerazione muscolare, aumento del danno muscolare e perdita di massa muscolare, con conseguente morte cellulare. Questi processi sono anche gravemente compromessi in una sottoclasse di distrofia muscolare chiamata LAMA2-RD causata dall’assenza della proteina laminina-211 (nota anche come merosina), una delle proteine della membrana cellulare che svolge un ruolo chiave nel supportare la struttura e la stabilità della fibra muscolare. Analizzando le biopsie muscolari e mioblasti di pazienti affetti da LAMA2-RD e topi distrofici privi di merosina, abbiamo confermato che l'espressione di Mymk e Mymx è alterata rispetto ai controlli sani. Il nostro progetto ha quindi l'obiettivo di esplorare come il cambiamento dell'espressione di queste proteine, sia aumentando che riducendo i loro livelli, influenzerà la crescita e la sopravvivenza cellulare, incidendo sulla formazione muscolare nelle cellule precursori muscolari derivate da pazienti e da topi distrofici. Moduleremo anche l'espressione di entrambi i geni in topi distrofici privi di merosina nel tentativo di migliorare la rigenerazione muscolare e ridurre la perdita di muscolo in questo modello. La nostra ricerca potrebbe quindi rivelare importanti nuove informazioni sugli eventi molecolari che guidano la formazione delle fibre muscolari in contesti distrofici, e potrebbe portare a nuove strategie per trattare queste condizioni e migliorare la salute dei pazienti.

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