Neuropatia ottica ereditaria di Leber
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Che cos’è e come si manifesta la neuropatia ottica ereditaria di Leber?
La neuropatia ottica ereditaria di Leber (LHON) è una malattia che colpisce un tipo particolare di cellule della retina, le cellule ganglionari. Si manifesta di norma nei giovani adulti e colpisce molto più frequentemente il sesso maschile. Il paziente percepisce una perdita rapida della vista con un offuscamento della visione, soprattutto nella parte centrale, mentre la cornice rimane nitida. La perdita della vista è progressiva e spesso bilaterale. Il peggioramento visivo si stabilizza in 6–12 mesi.
Come si trasmette la neuropatia ottica ereditaria di Leber?
La LHON dipende da mutazioni a carico di geni del Dna contenuto nei mitocondri (le “centrali energetiche delle cellule”), codificanti per i componenti di un complesso proteico che partecipa alla produzione di energia da parte dei mitocondri stessi (complesso I della catena respiratoria). Come conseguenza, questo complesso funziona male, produce troppo radicali liberi e rende la cellula più sensibile alla morte per apoptosi (un particolare meccanismo di morte cellulare). Tra i geni identificati associati ci sono MT-ND1, MT-ND6 e MT-ND4. La trasmissione avviene sempre per via materna: solo le madri portatrici possono trasmettere la mutazione ai figli, mentre i padri non possono trasmetterla. Non tutte le persone portatrici sviluppano la malattia. Si parla quindi di penetranza incompleta, condizionata anche da fattori ambientali e individuali.
Come avviene la diagnosi della neuropatia ottica ereditaria di Leber?
Il sospetto diagnostico viene avanzato su base clinica e strumentale mediante la valutazione del campo visivo e tomografia a coerenza ottica (OCT). La conferma avviene mediante l’analisi molecolare.
Quali sono le possibilità di cura attualmente disponibili per la neuropatia ottica ereditaria di Leber?
Attualmente non esiste una cura risolutiva, ma sono disponibili trattamenti volti a rallentare la progressione e migliorare la qualità visiva. Le principali opzioni includono il trattamento con Idebenone, farmaco antiossidante che può favorire il recupero della funzione mitocondriale e l’uso di supplementi vitaminici. Molto importanti sono i corretti stili di vita come evitare il consumo di sigarette e alcolici.
Risultati promettenti sono stati ottenuti da un recente studio di fase III che ha valutato in cinque anni l’efficacia del trattamento mediante terapia genica per le mutazioni del gene MT-ND4. La terapia prevedeva una singola iniezione intravitreale, mirata a fornire una copia funzionante del gene alle cellule gangliari della retina tramite l’uso di un vettore derivato da un virus adeno-associato (AAV). Nonostante i risultati positivi, la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio presentata presso l’EMA è stata ritirata dalla casa farmaceutica responsabile.
Ultimo aggiornamento
02.12.25
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